Castello di Meleto

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Nei sotterranei del Castello, negli ampi spazi della vecchia cantina, al termine di un percorso anche scavato nella roccia e dopo uno straordinario “passaggio segreto”, si apre l’enoteca: un ampio salone ove degustare, oltre ai vini di Meleto, salumi provenienti dall’allevamento allo stato brado di “Suino Cinto Senese Dop”, olio biologico, miele e specialità tipiche toscane.

Un accogliente saletta è riservata ai veri “amanti del vino” che desiderano essere coinvolti nell’emozione di conoscere ed apprezzare una selezione di prodotti di qualità.

Le prime testimonianze di Meleto sono datate XI secolo, allora possedimento dei monaci Benedettini. Successivamente divenne la proprietà di un tale “Guardellotto”, membro di una famiglia feudale locale, al quale Federico I Barbarossa confiscò i suoi possessi e li passò alla famiglia dei Ricasoli-Firidolfi. Da qui nacque quel ramo della famiglia chiamato Firidolfi da Meleto. E’ nel 1256 che il nome “Meleto in Chianti” compare per la prima volta nel “Libro degli Estimi” dei Guelfi Fiorentini come proprietà dei Firidolfi. La posizione di confine, ai limiti delle Repubbliche di Siena e di Firenze, ha fatto sì che il Castello sia stato teatro di numerose guerre tra guelfi e ghibellini, tra cui la seconda invasione aragonese del Chianti nel 1478 quando fu occupato dalle truppe nemiche e durante la Guerra dei Medici, nel 1529, quando venne assediato dalle minizie senesi.